Steady drops instead of a waterfall

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Un gocciolamento costante invece di una cascata

Come l'ingegneria agile di AUCOTEC accelera i processi in modo significativo

La parallelizzazione dei processi ingegneristici è da tempo una realtà imposta. AUCOTEC AG, che sviluppa software da più di 35 anni, sta ora stabilendo nuovi standard in questo settore. Con "l'ingegneria agile", l'azienda vuole permettere ai progettisti di padroneggiare in modo molto più efficiente ed efficace la cooperazione simultanea di diverse discipline in progetti di ingegneria meccanica o impiantistica. Fino ad ora, le aziende hanno perso molto tempo e qualità nei dati a causa della trappola del cambiamento, che nasce dal tentativo di raggiungere la necessaria parallelizzazione dei processi con toolchain che sono in realtà adatte solo per processi a cascata.

Modello a cascata classico: discipline separate e attesa dei trasferimenti di dati

"Il" processo a cascata è scomparso da tempo. Nessun progettista può aspettare che la fase precedente del progetto sia completamente finita. Così, inizia a lavorare nel suo strumento senza i risultati delle altre discipline. Gli altri dipartimenti procedono allo stesso modo. Questo richiede costanti confronti interdisciplinari. Ci sono anche inevitabili correzioni esterne dovute al cambiamento dei requisiti del cliente o delle condizioni quadro, con un impatto su tutte le discipline. Questo si traduce in un ciclo di trasmissione dei cambiamenti lungo e soggetto a errori. Il caso delle "cascate" parallele è ancora più complicato, perché in quel caso la nuova versione di una fase del processo già condivisa viene modificata, mentre altre si stanno ancora sviluppando sulla base di una versione precedente.

 

Il pool di dati assicura il flusso di informazioni

"Pseudo" cascata: processi sovrapposti con set di strumenti inadeguati si traducono in sforzi di coordinamento enormi

Così, il modello a cascata non è caduto in disuso solo a causa dei tempi di attesa troppo lunghi, ma anche perché l'acqua non scorre in salita, cioè all'indietro, e le toolchain supportano solo una sequenza predefinita. Ecco perché AUCOTEC ha sviluppato la piattaforma di cooperazione Engineering Base (EB). Essa combina tutte le discipline fondamentali della progettazione di macchine e impianti in un unico sistema.  Il suo modello di dati centrale assicura che ogni cambiamento in ogni disciplina coinvolta sia immediatamente visibile a tutti e possa essere ulteriormente modificato. Per mantenere la metafora dell'acqua: il modello è come uno stagno in cui le onde concentriche si diffondono ad ogni nuova goccia d'acqua. Allo stesso modo, ogni input nella single source of truth di EB raggiunge immediatamente tutte le discipline: questo è un prerequisito essenziale per gestire scenari complessi.

 

Il parallelo diventa agile

L'ingegneria agile è parallela e simultanea: trasferimento immediato delle informazioni a tutte le parti coinvolte attraverso un modello di dati centrale e una gestione sicura dei cambiamenti

Con una serie di innovazioni, Aucotec ha ottimizzato EB a tal punto da rendere possibile il passo successivo, l'ingegneria agile. Oltre al tracciamento dei dati consolidato grazie a una cronologia completa dei cambiamenti in cui è possibile configurare individualmente qualsiasi cambiamento si voglia vedere, c'è l'assegnazione dei diritti a livello di attributo, che consente di definire chi può vedere e modificare quale stato. Ciò funziona solo perché EB si concentra sui dati invece che sui documenti. I diritti restrittivi in relazione agli oggetti non sono efficaci in questo caso, poiché ogni oggetto esiste solo una volta, ma diverse discipline lavorano su di esso, anche in parallelo. Un ingegnere di processo modifica una pompa proprio come l'esperto elettrico, ma su aspetti diversi. EB si basa sulla simultaneità.

Inoltre, i dati e l'intera struttura dell'impianto sono protetti da modifiche involontarie. Questo vale sia sotto che sopra gli oggetti ("glue to parent").  Il lavoro agile è possibile solo con questa sicurezza interdisciplinare, che non richiede il "congelamento" dei dati, e permette la continua visibilità dei progressi nelle discipline vicine e l'immediata utilizzabilità dei nuovi dati per i propri compiti. Di conseguenza, l'interconnessione molto più stretta delle discipline rende superflui i tempi di attesa e i continui cambiamenti avanti e indietro, portando enormi guadagni in termini di efficienza. È anche possibile modificare un progetto di impiantistica in qualsiasi momento durante la fase di progettazione: ciò che è stato previsto un anno o due fa non deve necessariamente essere realizzato. Le nuove scoperte possono essere implementate continuamente e rapidamente, quindi agilmente, nel processo in corso. Il risultato: l'impianto finito è all'avanguardia, e non indietro di due anni.

Un punto di riferimento per la sostenibilità futura

"L'ingegneria agile è una strategia a lungo termine", spiega Reinhard Knapp, responsabile delle strategie globali di AUCOTEC. "Naturalmente, non si tratta di un obbligo: EB crea una cooperazione efficiente anche senza agilità. Tuttavia, oggi l'idoneità di un sistema all'ingegneria agile è il punto di riferimento per la sua sostenibilità futura". Secondo Knapp, chi punta sempre di più sulla parallelizzazione a causa della sempre maggiore spinta sul tempo e sull'efficienza, chi deve far fronte a una complessità sempre maggiore attraverso requisiti dell'industria 4.0 come l'infinita varietà di sensori, e chi vuole crescere e investire in un futuro che non può ancora essere previsto con esattezza, raggiungerà presto i propri limiti con le toolchain e le piattaforme di sincronizzazione. Attualmente EB è l'unico sistema che fornisce le basi per l'ingegneria agile. "Il futuro è già qui", sottolinea il chief strategist di AUCOTEC.

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